Introduzione
In questo articolo voglio sfatare il mito che solo la birra si può fare solo con l’utilizzo d’orzo distico e che quello esastico non sia ottimale per la birra dipende molto dal tipo di orzo che si ha anche se la tradizione sulle tecniche di birrificazione Europee ed in particolare Italiane utilizza per lo più orzi distici.
Questo non significa che non ci sono varietà d’orzi esastici Italiane ed Europee non ottimali per ottenere una buona birra.
LA BIRRA AMERICANA
Uno degli stili d’origine americana poco conosciuto in Italia e ancor meno in Europa è (le cream ale).
É una birra ad alta fermentazione che risale agli inizi del 1800, questa tipologia di birra viene utilizzato malto d’orzo esastico oppure una miscela di malto distico ed esastico.
E’ consentita l’aggiunta di fiocchi di mais nell’ammostamento mentre in bollitura talvolta vengono aggiunti glucosio o altri zuccheri.
Caratteristiche della birra
Il colore della birra varia dal paglierino chiaro a dorato pallido (birra chiara), la schiuma è nella media e la carbonizzazione è energica.
Alcuni mastri birrai per conferire una gasatura importante utilizzano il metodo del kräusening.
Cioè prima di immettere il lievito nel mosto prelevano una parte del mostro stesso che conservano in frigorifero in appositi contenitori.
Al momento dell’imbottigliamento il mosto conservato viene messo nella birra in modo da avere più zuccheri fermentabili.
I profumi del malto sono deboli così come le note floreali o speziate date dai luppoli. Nel complesso i malti e i luppoli devono sentirsi in armonia senza che uno prevarichi l’altro.
Approfondimento
Resta da dire che il Malto è l’ingrediente fondamentale per la produzione di birra.
Ovviamente dalle diverse tipologie di stili di birra, delle loro varianti, dal tipo d’orzo o dalle diverse tipologie di malto, si ottengono conseguentemente diverse tipologie di birra.
Il malto può essere ottenuto dall’orzo, o dal mix di vari cereali cosiddetti “succedanei” rispetto all’orzo, come riso, miglio, grano e avena.
CHE COS’È IL MALTO D’ORZO?
Con questa espressione si fa riferimento al prodotto della maltazione, ovvero una specifica fase della lavorazione della birra a cui viene sottoposto l’orzo.
Il malto per birra viene ricavato soprattutto da questo cereale e, talvolta, anche dal frumento.
Spesso vengono utilizzate anche altre materie prime, cereali alternativi quali mais, riso e miglio ma anche segale e farro.
LA SCELTA DEL MALTO D’ORZO
Per poter realizzare una birra è sei alle prime armi è necessario un malto di buona qualità. da esso dipendono sapore, aromi, corpo e colore della birra.
Usa dei malti per birra di tipo semplice, poco raffinato, si otterranno birre chiare e leggere, dal sapore fresco.
Se invece nella lavorazione si adoperano dei malti per birra torrefatti o caramellati, la bevanda alcolica avrà un colore più scuro e un gusto più intenso, con alcune note tostate.
Ovviamente si parte con i KIT per appassionati disponibili in commercio, comprendono estratti di malto per birra già pronti per l’uso.
Esistono malti già luppolati, più facili da usare.
DOPPIO MALTO
Questo appellativo in uso solo in Italia (legata alla tassazione della produzione nazionale) indica la quantità di zuccheri presenti nel mosto di fermentazione del malto per birra.
Parlare di una birra doppio malto si intende che essa possiede due diversi parametri: 1) un tipo di birra che supera i 14,5 grado Plato 2) 3,5 di grado alcolico.
Il grado Plato è un’unità di misura relativa alla percentuale di zuccheri disciolti nel mosto per birra prima della fase della fermentazione.
LA SCELTA DEL MALTO D’ORZO